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Sono sicura che questo post dividerà gli animi ma è uno di quegli argomenti che non metterà mai d'accordo tutti. Il mio intento è quello di creare un'opportunità di confronto fra chi la pensa diversamente, senza che vi sia la presunzione di imporre il proprio pensiero. Io stessa non voglio prendere una posizione ben precisa a riguardo, mi limiterò semplicemente ad evidenziare alcuni dati di fatto, positivi o negativi che siano, e a formulare qualche riflessione.
Non voglio assolutamente generalizzare perché so benissimo che ci sono ragazze fermamente convinte dei benefici e della qualità dei prodotti naturali, ma non posso nemmeno ignorare che in questo periodo schierarsi dalla parte del "bio" sembra tanto di moda... fino a qualche anno fa quasi nessuna si preoccupava se il proprio shampoo contenesse o meno siliconi, adesso sembra che sia l'unico criterio di scelta che si adotta prima di acquistarne uno. Ben venga una maggiore consapevolezza ed informazione da parte di noi consumatori, ciò che non condivido è il movimento di massa al pari di un gregge di pecore che segue l'onda del momento senza avere una chiara idea del punto di vista che si sta condividendo. Purtroppo dico questo perché mi è bastato frequentare dei forum di bellezza per rendermi conto che questa tendenza a preferire i prodotti naturali sia una scelta davvero sentita soltanto da parte di poche ragazze (o comunque meno ragazze di quel che sembra) mentre a tante altre è sufficiente leggere un paio di affermazioni scritte dalle più competenti per potersi subito proclamare esperte ed improvvisamente attente a tutto ciò che è naturale.
Io stessa ho fatto parte di quel gregge.
Quando mi sono iscritta su uno di quei forum di bellezza, fin da subito è emerso questo confronto fra le ragazze che preferivano ad occhi chiusi tutto ciò che fosse naturale, ragazze alle quali non importava assolutamente nulla e altre ragazze che, per semplice ignoranza, nemmeno sapevano che ci fosse una controversia in corso. Io rientravo in quest'ultima categoria e lo ammetto... leggere le opinioni delle ragazze più competenti in tema di "prodotti naturali" ha fatto subito sorgere in me una grande curiosità, così mi sono sempre più interessata a quelle che erano le sostanze chimiche maggiormente demonizzate e quelle naturali che le sostituivano egregiamente. Scontato dire che i primi accusati sono stati i siliconi, seguiti subito dopo dalla paraffina...
Non ho mai condiviso il tono saccente usato da molte ragazze "esperte" che sembravano guardare quasi con disprezzo, considerando delle stupide, chi invece preferiva utilizzare prodotti da supermercato. Talvolta divenivano quasi offensive ma questa è tutta un'altra storia e ripeto, ancora una volta, non voglio generalizzare ma purtroppo ho dovuto constatare che questo atteggiamento è molto diffuso. Comunque, superando questo scoglio di saccenza mostrato dall'altra parte, pian piano mi sono trasformata anche io in una ragazza in grado di capirci qualcosa di Inci, di saper individuare la presenza dei siliconi o della paraffina ed interessata a provare questi fantastici prodotti naturali... in men che non si dica ho acquistato dell'olio di jojoba con il quale fare impacchi rigeneranti per miei capelli, olio di mandorle dolci per sostituire le chimiche creme rassodanti che ho sempre utilizzato, shampoo biologici in cui la parola "silicone" era assolutamente bandita ed ho iniziato a realizzare, con metodi casalinghi e utilizzando solo prodotti naturali, maschere per il viso e scrub a base di olio d'oliva, yogurt, miele... più naturale di così!
Il risultato di questa mia iniziale conversione al bio?
Disastroso. Totalmente disastroso.
Per prima cosa l'olio di jojoba ha reso i miei capelli grassi come mai prima, eppure questo olio (più precisamente è una cera liquida) è conosciuto anche per le sue proprietà sebo-regolatrici e quindi è spesso consigliato anche a chi ha la cute grassa.
Stesso pessimo risultato ottenuto con l'olio di mandorle dolci... man mano che lo usavo, cercavo di auto-convincermi delle proprietà benefiche di quest'olio per non pensare all'effetto sulla pelle che non mi piaceva affatto. Adesso è ufficiale: non amo assolutamente la consistenza di un olio sulla mia pelle... per quanto possa assorbirsi rapidamente, lascia sempre una sensazione di unto. L'esperienza peggiore l'ho avuta con gli shampoo... prima di lasciarmi tentare dall'acquisto di qualche prodotto sì naturale ma costoso, ho avuto la fortuna di poter provare tantissimi campioncini che l'erborista del mio paese mi ha regalato proprio per darmi l'opportunità di provare ed evitare che spendessi inutilmente dei soldi con prodotti con i quali avrei potuto non trovarmi bene e devo dire che è stata molto lungimirante... dopo soli pochi shampoo, i miei capelli erano davvero brutti. Piatti, senza corposità, con un aspetto lucido misto unto... tuttavia sapevo che il passaggio dal "chimico" al "biologico" poteva richiedere diverso tempo affinché i capelli si abituassero a queste nuove sostanze ma la mia perseveranza non è stata affatto premiata.
E che dire di tutti quei composti fai da te... senza infamia e senza gloria. La mia pelle non sembrava avesse trovato chissà quale giovamento anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, non era il massimo sentirsi addosso l'odore dello yogurt o dell'olio d'oliva!

Ovviamente questa è solo la mia esperienza personale e, molto probabilmente, rientro nella schiera delle pochissime sfortunate che non hanno riscontrato grandissimi miglioramenti abbandonando l'uso dei prodotti chimici. L'intento di questo post, tuttavia, non è tanto quello di mettere alla luce la mia esperienza personale quanto quello di evidenziare in che modo la mia testa si fosse lasciata così facilmente influenzare...
Passata l'influenza iniziale, ho iniziato a pormi una domanda... ma se con i prodotti che ho sempre utilizzato mi stavo trovando bene, perché cambiare? Perché volersi ostinare necessariamente a convertirsi al naturale senza sentirne davvero l'esigenza? Solo perché lo dicono gli altri e sembra la tendenza più attuale del momento? Io non discuto affatto l'innegabile migliore qualità dei prodotti naturali, ciò che non capisco è il perché bisogna sposare a tutti i costi questa qualità se già si è soddisfatte delle proprie abitudini. Secondo me, per prima cosa in assoluto, dobbiamo imparare ad ascoltare quelle che sono le esigenze del nostro corpo e le sue reazioni all'utilizzo di determinati prodotti... personalmente, ad esempio, evito shampoo e balsamo contenenti siliconi perché obiettivamente mi appesantiscono i capelli ma non avrebbe avuto senso evitarli a priori, senza sapere perché e senza prestare attenzione ai reali segnali inviati dal mio corpo e dai miei capelli. Va bene voler quanto meno provare l'efficacia dei prodotti bio ma accanirsi per forza mi sembra esagerato anche perché, ci tengo a sottolinearlo, CHIMICO NON E' SINONIMO DI MORTALE e spesso i prodotti sintetici vengono fortemente criticati ed evitati solo per la loro resa esclusivamente estetica. Certo, ci sono anche le ragazze che rifiutano l'utilizzo di questi prodotti perché molte volte sono testati sugli animali oppure sono dannosi per l'ambiente e questo è ammirevole, ma non si può imporre questa sensibilità a chi non ce l'ha o a chi non è interessata ad averla.
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Prima di scrivere questo post, ho voluto fare delle ricerche affinché potessi avere dati più certi a sostegno di una tesi piuttosto che di un'altra... l'esito della mia ricerca è stato molto misero perché non ho trovato assolutamente nessuna statistica che evidenzasse la gravità degli effetti nocivi derivanti dall'utilizzo di prodotti a base di sostanze chimiche né ho trovato statistiche che mettessero in evidenza gli effettivi benefici derivanti dall'utilizzo di prodotti naturali. Tutto si è miseramente ridotto ad effetti puramente estetici.
A questo punto, quello che mi chiedo è questo... è giusto creare allarmismo intorno all'uso di prodotti, ad esempio a base di paraffina che è un derivato del petrolio, senza che vi siano delle statistiche certe circa il loro eventuale effetto cancerogeno? Ho persino letto di una ragazza che affermava che utilizzare una crema a base di paraffina equivaleva ad utilizzare petrolio, tanto era la stessa cosa... ma insomma, non scherziamo. Anche la benzina è un derivato dal petrolio, ciò non significa che applicata sul corpo al posto di una crema idratante (per assurdo!) produca gli stessi identici effetti di una crema a base di paraffina solo perché derivano entrambi dalla stessa sostanza originaria! I derivati subiscono profondi processi di lavorazione, di modifica, di adattamento per l'uso per i quali sono destinati... è scorretto e superficiale affermare che la paraffina ed il petrolio sono, praticamente, la stessa cosa.
I siliconi, poi, non sono nemmeno derivati dal petrolio in quanto si tratta di polimeri inorganici basati su una catena silicio-ossigeno, eppure molte ragazze non lo sanno nemmeno e si limitano frettolosamente ad additarli come "sostanze assolutamente da evitare" al pari della paraffina senza sapere davvero il perché...
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Uno dei prodotti maggiormente incriminati è l’olio Baby Johnson’s composto per ben il 99,18% da paraffina, da Isopropyl palmitate (emolliente) per lo 0,80% e da profumo per lo 0,02%. Questo olio è stato introdotto nel mercato statunitense nel lontano 1935 e nel corso di questi lunghi 75 anni, nonostante la presenza pressoché totale di paraffina, non è stato registrato alcun effetto cancerogeno, o comunque nocivo, derivante dal suo utilizzo eppure adesso si tende ad accostare sempre più frequentemente la parola "nocivo" a tale prodotto. Non credete che se nel corso di tutti questi anni fossero stati riscontrati gravi effetti collaterali derivanti dal suo utilizzo, ci sarebbero delle indagini statistiche a comprovarlo? Non credo affatto che tali informazioni siano state messe a tacere da parte di una multinazionale come la Johnson & Johnson soltanto per il suo potere perché, se la mettiamo su questo piano, anche le multinazionali di tabacchi sono tra le più potenti al mondo (sia in termini economici che in termini di influenza sociale) eppure non hanno di certo potuto evitare la diffusione degli evidentissimi effetti nocivi derivanti dal fumo di sigarette soprattutto in un periodo, come quello attuale, in cui si presta sempre maggiore attenzione a quelle che sono le esigenze e i diritti dei consumatori. Una ricerca molto interessante è stata realizzata dalla Japanese Society for Investigative Dermatology e pubblicata, nel 2007, da Elsevier Ireland (journal of dermatological science). L'obiettivo di questa ricerca era quello di analizzare l'assorbimento dei lipidi ed occlusione della pelle in seguito all'applicazione di oli sulla cute di bambini e adulti.
Il risultato di questa ricerca è stato il seguente:
L'olio di paraffina e gli oli vegetali penetrano solo negli strati più superficiali ed esterni dello strato cutaneo. Non esiste differenza fra questi due oli.
L'olio di paraffina e gli oli vegetali hanno lo stesso potere occlusivo che è significativamente inferiore a quello del petrolato.
La cute degli adulti si comporta in modo analogo a quello dei neonati in seguito ad applicazione di oli.
Probabilmente vi starete chiedendo come mai ho voluto riportare il risultato di questa ricerca... l'ho fatto perché uno dei motivi -se non il principale- per cui la paraffina è fortemente demonizzata, riguarda il suo potere occlusivo che non lascerebbe traspirare la pelle. Visti i risultati di questa ricerca, credo che a questo punto una persona può liberamente preferire di farsi occludere la pelle da un olio vegetale piuttosto che da un derivato del petrolio e questa scelta è assolutamente comprensibile e condivisibile. Il mio intento, infatti, non è quello di difendere la paraffina o chi per lei ma solo quello di trasmettere un messaggio... quando si dispensano perle di saggezza e consigli su argomenti così importanti e delicati, bisogna farlo solo avendo un minimo di cognizione di causa. Per richiamare l'espressione utilizzata all'inizio di questo post... non siamo affatto un gregge di pecore che segue la massa senza ragionare, abbiamo una nostra testa ben funzionante e quindi utilizziamola. Raccogliamo informazioni, facciamo ricerche, ascoltiamo il parere di persone davvero competenti e solo allora possiamo dire di aver acquisito quel pizzico di conoscenza in più che ci può permettere di trarre delle conclusioni più o meno corrette. Riguardo questo tema ho riscontrato una grandissima ignoranza navigando per il mondo di Internet quindi, prima di trasmette dei messaggi di tale portata, riflettiamo due volte e chiediamoci se siamo nella posizione di poterlo fare. E poi, un'ultima cosa, non professatevi delle grandi guru della cosmesi naturale nonché di scelte sane di vita se poi, dietro il monitor, vi fumate un pacchetto di sigarette al giorno o bevete alcolici tutti i giorni all'aperitivo con gli amici perché, in quel caso, mi farei proprio una gran bella risata. Amara.
E LA NORMATIVA COSA DICE A RIGUARDO?
Anche l'Unione Europea sembra essersi mobilitata di fronte l'allarmismo che ha coinvolto la paraffina, più precisamente la direttiva 2004/4/CE della Commissione del 15 gennaio 2004 ha incluso la cera di paraffina tra le sostanze che necessitano di una rivalutazione sulla base di dati scientifici nuovi in quanto le informazioni disponibili sono risultate inadeguate per effettuare una valutazione completa. In internet, tuttavia, si legge che tale direttiva considera la paraffina una sostanza potenzialmente cancerogenza quando, in realtà, la parola "cancerogena" non solo non è contenuta nel testo normativo ma questa direttiva non riguarda in alcun modo il settore della cosmesi in quanto si riferisce ai prodotti utilizzati per l'igiene dei prodotti alimentari con riguardo al trasporto marittimo di oli e di grassi liquidi sfusi. Ancora una volta, quindi, non facciamo confusione e non distorciamo le informazioni solo per sostenere meglio la propria tesi. Sicuramente è un segnale importante che l'Unione Europea stia prestando la dovuta attenzione ad accertare più approfonditamente la sicurezza di certe sostanze ma affinché nessun istituto scientifico qualificato a livello nazionale o internazionale ne conferma l'effettiva pericolosità nell'essere umano che ne fa utilizzo, non ci saranno direttive comunitarie che limiteranno l'utilizzo di tali sostanze nei prodotti cosmetici.